Ecclesiastico (1668) e letterato francese. Membro dell'Acadèmie Française (1670), di cui fu segretario perpetuo dal 1683. Grammatico ("Traité de grammaire française", 1705/1706); poeta ("Recueil de poésies françaises, italiennes et espagnoles", 1707/1708). Segretario dell'Ambasciata francese presso la Santa Sede (1667c), scrisse in seguito una "Histoire des démêlés de la cour de France avec celle de Rome au sujet de l'affaire des Corses", 1707. Tra il 1699 - anno in cui egli chiede ed ottiene dalla Crusca copia delle proprie leggi - e il 1712 i suoi rapporti con l'Accademia sono assai fitti, al punto che egli è molto spesso presente con qualche componimento in occasione di stravizzi e accademie pubbliche.